TERRAZZO SUPERIORE, INTERMEDIO, INFERIORE
L’insediamento di Tremona-Castello si distribuisce su tre terrazzi naturali estesi per una superficie totale di 4200 m2, il più basso dei quali è stato oggetto d’indagine tra il 2000 e il 2007. Dei 27 edifici allora scavati, alcuni sono stati identificati come abitazioni, altri come officine o magazzini per la conservazione di derrate alimentari e lo stoccaggio di altre merci. Tali edifici, disposti a schiera su cinque file, ciascuna divisa da vicoli o strade carraie, presentano stratigrafie che riconducono ad un comune quadro evolutivo, con una generale tendenza alla sovrapposizione di più fasi e uno sviluppo costruttivo la cui direttrice si sposta lungo un ideale asse ovest-est. Comuni a tutti gli edifici sono strati più o meno profondi di materiale derivato dal crollo dei muri perimetrali e delle coperture in piode e altri che testimoniano il verificarsi di un incendio che parrebbe aver causato l’abbandono definitivo delle strutture. I materiali rinvenuti e gli strati d’uso suggeriscono l’esistenza di una comunità ben organizzata e sostanzialmente autosufficiente. Gli oggetti d’uso, fra i quali anche di pregio, ne manifestano la condizione. È interessante inoltre notare, tra i materiali recuperati, una certa quantità di bossoli di GP11, cartucce militari diffuse in tutto l’insediamento e in dotazione presso l’Esercito Svizzero, che negli anni del Secondo Conflitto Mondiale e in quelli immediatamente successivi sfruttò ampiamente la zona come terreno per esercitazioni.
L’indagine della parte superiore dell’insediamento, composta da due terrazzi distinti, sta restituendo in questi anni numerose tracce strutturali e stratigrafiche che in parte riflettono quanto riscontrato durante lo scavo del terrazzo inferiore. Di nuovo, si tratta di edifici costruiti in dolomia locale scarsamente sbozzata e unita con malta, a destinazione abitativa o di stoccaggio per lo più e con muri generalmente privi di fondazione posti direttamente sulla roccia di base o sul sottile strato protostorico e preistorico.
A differenza di quanto accade fra il terrazzo inferiore e quello intermedio (edifici 28-39), dove la transizione è diretta, fra quest’ultimo e il livello superiore è stata rilevata una separazione architettonica, come a voler indicare una differenza di status sociale degli abitanti o una di carattere semplicemente cronologico. Tale divisione, infatti, è marcata da un muro di cinta con relativo ingresso, che si colloca tra la torre e un edificio ad est di questa (E41). Questo settore più elevato dell’insediamento (edifici 40-51) potrebbe corrispondere ai resti di un eventuale castello, la cui torre è stata appunto già riconosciuta nell’E40. Lo studio dei resti ha confermato l’accuratezza nell’esecuzione delle murature, ma i ritrovamenti non sono tali da autorizzare l’ipotesi di una simmetria tra la divisione spaziale delle strutture e una sociale delle persone che le abitavano. Contrariamente a quanto riscontrato negli anni precedenti, invece, sono stati ritrovati alcuni esempi di ceramiche la cui datazione indicherebbe un protrarsi della vita dell’abitato, quanto meno nella sua parte superiore, oltre il termine cronologico precedentemente fissato, con reperti datati al XIV secolo.