La storia

UNA ZONA STRATEGICA

L’altura di Tremona Castello è l’unica dalla cui sommità si controlli una rilevante parte del territorio circostante, costituito dal Mendrisiotto e dal Basso Ceresio, da una buona parte del Comasco e dal Varesotto; per questo motivo ha attirato l’attenzione dell’uomo in varie epoche, come testimoniano i numerosi reperti e le strutture che affiorano in superficie. Sebbene le testimonianze storiche dirette siano piuttosto scarse, le ricche vicissitudini dei territori circostanti permettono di intuire indirettamente la situazione storica più recente di Tremona Castello, quella che riguarda i secoli dell’Alto e soprattutto del Basso Medioevo. In epoca longobarda il Mendrisiotto e dunque Tremona erano inseriti nel sistema stradale che collegava la base militare di Castelseprio con il porto di Riva San Vitale, l’arimannia di Mendrisio e l’Isola Comacina, centro vitale del sistema di difesa dell’Italia settentrionale. Questi medesimi territori, ormai inseriti nella pieve di Riva San Vitale, ancora dopo l’anno Mille furono al centro della guerra fra Como e Milano (1118-1127) e in seguito contesi tra il Barbarossa e i suoi successori e i comuni lombardi, le cui vigorose mire indipendentiste contrastavano l’avanzata dell’imperatore germanico. Tremona Castello si trova in posizione dominante rispetto a queste vie di transito, e doveva quindi rivestire un ruolo importante nel sistema di controllo del territorio. Dalla sommità della collina, si potevano ricevere e trasmettere messaggi da e per i punti di segnalazione di Malnate, del Baradello, Velate e Rodero verso Rovio e altri della Valle d’Intelvi.